venerdì 5 marzo 2010

In Consiglio Regionale vorrei impegnarmi per:

Un nuovo modo di governare.
Il nuovo governo della Regione dovrà sancire la fine dell’autoreferenzialità della conduzione politica. L’allentarsi dei meccanismi democratici, la corruzione e persino le collusioni mafiose che tornano a interessare il contesto italiano sono il risultato degenerativo di un modo di fare politica che si è allontanato dai bisogni delle persone e in particolare delle fasce più deboli della popolazione. Occorre portarsi sul piano della concretezza e del rapporto diretto e costante con i cittadini, recuperare la consapevolezza, in chi governa, di esercitare una delega non una potestà.
In questa ottica la struttura amministrativa regionale dovrà saper rispondere alle esigenze di trasparenza dell’azione di governo, è indispensabile che la complessa macchina burocratica evolva in una organizzazione al servizio del cittadino.
L’azione di governo dovrà condursi nella forma integrata e non operando per settori separati, nella consapevolezza che interventi a favore della compatibilità ambientale possono avere un positivo impatto sulla economia e, viceversa, politiche di incentivo a particolari settori possono portare ricadute importanti sul piano sociale e ambientale.

Difesa del l lavoro.
Le trasformazioni normative che interessano il mondo del lavoro sono tese ad una contrazione dei diritti dei lavoratori e alla precarizzazione. Vi è arretramento rispetto alle principali conquiste sindacali degli ultimi decenni e soprattutto è in discussione il diritto stesso al lavoro. Ciò si traduce nel dramma di quanti sono espulsi dal mondo del lavoro in età avanzata e non trovano alcuna possibilità di reinserimento, nella fattiva inaccessibilità al lavoro dei giovani se non in modalità di precariato, spesso configuranti veri e propri fenomeni di sfruttamento. Su questi versanti occorre produrre un impegno eccezionale con azioni a tutela del lavoro, con il monitoraggio e l’intervento nelle situazioni aziendali critiche, prima che si inneschino processi degenerativi irreversibili, con l’attivazione di dinamiche virtuose che mettano a disposizione del sistema-lavoro servizi innovativi, con una politica degli incentivi alle imprese e all’artigianato che sia strettamente correlata alla creazione di occupazione stabile e all’innovazione.

L’impegno pubblico nella Scuola, nell’Università, nella Sanità.

Scuola
I profondi tagli apportati nei settori della scuola e dell’Università dal governo di centrodestra hanno determinato uno stravolgimento del sistema della scuola pubblica, togliendo qualità e quantità all’insegnamento e quindi alla diffusione dei saperi. Il risultato è la progressiva diminuzione del tempo scuola, classi numerose, tagli al sostegno e alle politiche di inclusione scolastica, la spinta verso schemi educativi dal forte contenuto ideologico, per altro del tutto distanti dagli standard di qualità indicati a livello europeo. In questo contesto il governo regionale è chiamato a farsi carico delle aree di intervento lasciate scoperte dalle recenti ‘riforme’ e a temperare le conseguenza negative che l’impatto della riforma della scuola primaria e di quella secondaria è destinato ad avere. Dovrà impegnarsi sull’ampliamento dell’offerta formativa, sul sostegno alla mobilità internazionale degli studenti, sul potenziamento degli interventi a favore del diritto allo studio, su programmi di collaborazione tra scuola e mondo del lavoro, con la finalità di accompagnare i giovani laureati o diplomati verso le professioni e l’impegno lavorativo attraverso programmi di tirocinio e di inserimento all’interno delle realtà produttive e del settore terziario del territorio.

Università
Le Università marchigiane vivono una fase complessa e in taluni casi difficile. Le dimensioni contenute e l’indirizzo umanistico che in parte le caratterizzano rappresentano elementi di debolezza in un panorama, anche in questo caso, di interventi legislativi volti a tagliare, “razionalizzare” contenere. La regione può offrire un impegno concreto in due direzioni. Da un lato il sostegno attraverso il rafforzamento degli interventi per il diritto allo studio, i finanziamenti alla didattica e alla ricerca, la creazione di programmi di collaborazione che coinvolgano il mondo produttivo, gli ordini professionali, le realtà del no-profit e del volontariato sociale, ambientale e culturale. Dall’altro può focalizzare sull’utenza universitaria e sui territori interessati interventi di potenziamento dei servizi pubblici, in primis quello dei trasporti, attraverso la realizzazione di servizi dedicati e l’implementazione di quelli esistenti.

Sanità
Il diritto alla salute è un diritto primario. La presenza del servizio sanitario pubblico ha conosciuto nel nostro territorio un ridimensionamento dei presidi ospedalieri a favore di strutture sanitarie complesse. L’azione intrapresa, volta in primis al contenimento della spesa sanitaria, non ha conseguito tutti gli obiettivi che si prefiggeva. A fronte di cospicui investimenti sulla tecnologia diagnostica - in taluni casi probabilmente più attenta a esigenze di 'immagine’ che non di effettiva soluzione di problemi - non c’è stata una crescita dei servizi tale da coprire il fabbisogno dell’intera popolazione. In presenza di una popolazione che invecchia, le liste di attesa infinite, l’indisponibilità dei servizi sanitari nella misura necessaria, i pronto soccorso intasati, la scarsità delle risorse destinate ai programmi di prevenzione delle malattie a più alta incidenza, unitamente alla cronica penuria di sostegno alle famiglie dei malati, costituiscono le priorità da affrontare e risolvere con risposte concrete, a favore anzitutto dei più deboli.

L' acqua, un bene pubblico.
Il governo regionale, al pari e insieme alla società civile e agli amministratori locali, deve essere impegnato in una azione forte e coerente in difesa dell’acqua pubblica. Tutte le energie vanno mobilitate e tutti gli strumenti normativi a tutela di questo bene adottati.

Ambiente e salute pubblica.
Sul versante della gestione dei rifiuti si deve coraggiosamente puntare all’obiettivo del 100% del riciclaggio e al contempo incoraggiare ed incentivare le politiche di contenimento della produzione dei rifiuti, promuovendo stili di vita alternativi e compatibili con il mantenimento dell’integrità del territorio e con la tutela della salute pubblica. Si deve intervenire con strumenti efficaci per tutelare la salute dei cittadini nei centri abitati assediati dallo smog e dalla prossimità di insediamenti produttivi insalubri. Occorre attuare politiche di rigore per prevenire i fenomeni di inquinamento e garantire standard di vivibilità elevati in tutto il territorio regionale.

Welfare e sostegno alla famiglia.
E’ indispensabile sottrarre il tema del 'sostegno alla famiglia' alla retorica vuota e trita in cui esso è precipitato negli ultimi anni, senza per altro che alla lotta ideologica intrapresa da certe parti politiche seguissero i fatti di un concreto intervento. Al contrario si è assistito alla progressiva riduzione del tempo scuola e al deperimento dei servizi scolastici di ogni ordine e grado, mentre il welfare è stato scaricato sulle spalle degli enti locali che, nei casi più virtuosi, hanno dovuto impegnare consistenti fette del proprio bilancio nel mantenimento dei servizi attivati, in primis a favore degli anziani. Questo quadro rende palese la natura propagandistica delle affermazioni ‘a sostegno’ della famiglia, la quale è invece fortemente penalizzata, al pari di ogni singolo cittadino, dal contrarsi dello stato sociale e dell’intervento pubblico nei servizi sociali fondamentali. Questo trend deve essere invertito con urgenza, tanto più in presenza di una crisi economica lunga e difficile come quelle attuale.

Potenziamento trasporti pubblici.
Il tema della riconversione della linea Civitanova Albacina in metropolitana di superficie rappresenta una grande opportunità per il territorio in termini di sviluppo, di attenzione all’ambiente, di potenziamento del servizio pubblico a favore in particolare di studenti e lavoratori pendolari. Una efficace rete dei trasporti pubblici può contribuire all’affermarsi di una fattiva cooperazione intercomunale sui versanti più disparati, con sicuri benefici sul piano economico, dei servizi e su quello socio-culturale.

Cultura.
Le politiche di promozione della cultura vanno completamente rifondate e rifinanziate secondo criteri di autentica valorizzazione delle potenzialità esistenti sul territorio e con la finalità di curare la promozione umana e sociale dell’individuo. La drammatica congiuntura economica non deve costituire l’ennesima e – stavolta si! – esiziale giustificazione per proseguire sulla strada da tempo intrapresa della riduzione dell’intervento pubblico, della mercificazione dei fatti culturali e del patrimonio storico artistico. Vi è la possibilità di tradurre la cultura e le tradizioni del nostro territorio nelle ragioni di un rilancio e della ripartenza del nostro tessuto socio-economico. Si deve agire per una promozione della cultura che sia rivolta a interventi diffusi e a programmi di rete e che superi la cristallizzazione attuale dei finanziamenti. Occorre puntare alla valorizzazione del patrimonio storico artistico e ambientale con l’adozione di linee guida standardizzate e a garanzia della tutela e del corretto utilizzo dei beni.

Anna Cimarelli
Consigliere Comunale Gente Comune

Candidata Consigliere Regionale per Massimo Rossi Presidente
nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà