sabato 12 gennaio 2008

DIARIO

Eccoci di nuovo qua. Abbiamo deciso di riattivare il vecchio blog.
Come primo post abbiamo scelto di inserire l'ultimo "diario" scritto dalla consigliera Anna Cimarelli.
Vorremo confrontarci con voi su tutti i temi che sono stati toccati.
Alcuni argomenti hanno avuto evoluzioni nelle ultime settimane e nell'ultimo consiglio e ne siamo contenti. Sappiamo però che si può fare di più e meglio.


FONDERIA FIORETTI
Negli ultimi consigli comunali il nostro impegno è stato di porre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale e dell’opinione pubblica temi di considerevole gravità che, però, inspiegabilmente stentano a trovare posto nell’”agenda politica”.
Anzitutto il problema della Fonderia Fioretti, sul quale abbiamo presentato una interrogazione con risposta orale e una con risposta scritta, e su cui chiediamo un impegno straordinario del governo cittadino, nel senso di trovare le soluzioni adeguate per la delocalizzazione dell’impianto. E’ recente in noi il senso dell’orrore per i 6 operati morti a Torino in una acciaieria. Per spiegare quella tragedia si parla di controlli “temperati” o inesistenti, di scarsa attenzione al problema della sicurezza sul lavoro. Non posso non pensare ai documenti che ho potuto visionare, per la verità neanche tanto rassicuranti, relativamente ai controlli sull’impatto ambientale della fonderia nel pieno del centro abitato. Tutti – la proprietà, il Comune, la Provincia, l’ASUR, l’ARPAM – si nascondono dietro il dito del “rispetto dei limiti”, ma allora sarebbe come dire che le polveri di alluminio e ferro raccolte a palettate sul terrazzo dai residenti della zona sono elementi di salubrità!? E se è vero che gli organi di controllo e la proprietà possono dirsi “soddisfatti” del rispetto dei limiti, ciò non vale però per la politica, che dovrebbe assicurare una qualità della vita e quindi del contesto cittadino accettabile. Comune e Provincia sono ingiustificabili nei ritardi, nella noncuranza, nella incapacità di decidere che li contraddistingue! Quanto è successo a Torino deve preoccuparci tutti, deve tenerci vigili e critici rispetto a tutte le rassicurazioni che ci forniscono. La politica poi non deve farsi schermo di relazioni tecniche che avvalorano il rispetto dei “limiti”. Questa è roba da burocrati. La politica deve invece farsi carico di un problema così pesante per la città e assumersi responsabilmente l’onere della scelta.
E non si provi ad agitare lo spettro dei posti di lavoro che si perdono: e poi perché si perdono? Delocalizzare non vuol dire chiudere, o c’è qualcosa che i cittadini non sanno? Forse ci sono accordi “sotterranei”, magari proprio alla faccia dei lavoratori? Troppe cose non tornano e le risposte che ci ha finora dato il Sindaco sono largamente insufficienti.

AUMENTO TARIFFE ACQUA
Altro tema è l’aumento delle tariffe del servizio idrico. Dovremo pagare di più l’acqua, sopportando un aumento che “a regime” sarà di oltre il 24%, non in ragione di una migliore qualità dell’acqua o del servizio, bensì per coprire le perdite della ASSM dovute all’impianto di depurazione: è stato costruito per le necessità di una popolazione di 50.000 persone e invece ne serve meno della metà. E’ come aver acquistato una lavatrice con capienza doppia rispetto al bisogno e farla funzionare a mezzo carico. Dov’è l’economicità? E chi paga i costi inutili? Ovviamente il cittadino. Il quale paga anche perché negli anni la “politica” è venuta affibbiando alla ASSM tutti servizi in perdita: il sistema fognario, il trasporto pubblico. E ora i nodi vengono al pettine. Ecco perché i cittadini debbono sopportare aumenti di tariffe. Per l’inefficienza della politica.
Come mai Il Comune trasferisce alla ASSM, quella che comunemente viene definita un “gioiello”, i settori più disgraziati da gestire in quanto portano con sé perdite economiche?
E come può una amministrazione di centro-sinistra trasferire a cuor leggero queste perdite nelle tasche dei cittadini consumatori? In un momento in cui si moltiplicano i rincari e in cui le retribuzioni non si incrementano.
E inoltre, tutto ciò non si traduce in un disincentivo al risparmio idrico? Perché dovrei risparmiare acqua se poi i miei comportamenti virtuosi vanno a tappare una falla di bilancio e non servono per investimenti e quindi per servizi migliori e più economici?
Senza parlare della politica che ha costruito un depuratore sovradimensionato e ad un certo punto ha pure raddoppiato la linea, un raddoppio che non è mai stato usato!! Quegli amministratori hanno mai pagato per questo macroscopico errore? Anche questi sono “costi della politica”, quelli che ci accingiamo ancora una volta a pagare noi cittadini.

LA DISCARICA
E proposito di pagare, che dire della discarica? E’ un prezzo altissimo. Nel consiglio comunale di ottobre (???) un consigliere comunale di maggioranza ha presentato una mozione urgente con l’evidente scopo di dare una prova di forza al presidente della provincia Silenzi – una dimostrazione evidentemente legata a necessità di equilibri di forza interni al PD – e magari di mettere in difficoltà il sindaco. Una mozione che nei contenuti non si poteva non condividere, ma che nei fatti ha rappresentato, per chi ne ha preso l’iniziativa, solo uno strumento di contrattazione politico-partitica. Una cosa avvilente, che si gioca sulla pelle di chi vive dirimpetto con la discarica e in generale di tutti i cittadini tolentinati. Perché questo è stata la discarica sin dal suo concepimento: una carta da giocarsi per ottenere terreno politico e guadagnare potere. Prova ne è che la bonifica della vecchia discarica – cioè l’argomento con il quale si è fatta digerire la nuova discarica ai tolentinati – non si sa neanche se si farà!
E non basta. Un cittadino mi riferiva che una valutazione ad occhio di quell’enorme buco rivestito di plastica ,in cui si stanno abbancando i rifiuti, gli suggeriva che probabilmente il sito potrebbe contenere ben più dei 165.000 metri cubi di materiale pattuiti. E che forse varrebbe la pena di fare qualche calcolo e qualche misurazione, perché viene il dubbio che vogliano “fregarci” anche su quello! In fondo la discarica non doveva partire solo dopo aver individuato il nuovo sito che si sarebbe avvicendato con Tolentino? E quando fra meno di due anni potremo chiudere, siamo sicuri che non ci sarà la solita “emergenza ambientale”, la consueta sfilata di politiconi con le mani in grembo a dirci che Tolentino deve fare un sacrificio, che però sarà ripagato e che rimarrà a futura memoria dell’intero territorio provinciale?
Speriamo di sbagliarci. Certo è che questi politici sono armati di un cinismo impressionante, che usano senza remore e senza pudore.
Cercare di fare politica in questo contesto è davvero difficile, perché non capita mai che per primi siano affrontati i problemi veri, la priorità per questi professionisti del mondo politico è la sopravvivenza del Sistema.
In un mondo che non marci a rovescio, invece, la politica dovrebbe trovare le soluzioni per consentire ai cittadini di vivere meglio, assicurare equità e rispetto della dignità delle persone. E’ chiaro che ciò è possibile solo se chi fa politica è libero da “amicizie” e “connivenze” ingombranti, da obblighi di “cordata” o di schieramento. La libertà e la responsabilità sono le chiavi di accensione dell’unica politica che ha senso, la vera politica. L’antipolitica è esattamente l’altra, quella dei giochi di potere, incapace di rispondere alle necessità della comunità e di dare un futuro alla Città.

ANNA CIMARELLI