giovedì 24 marzo 2011

Sul 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Ringrazio il Prefetto, il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale che hanno sostenuto e favorito questa importante occasione celebrativa.
Un pensiero di affettuosa gratitudine va al Presidente della Repubblica che con
efficacia e opportunamente ha richiamato gli italiani e in primis quanti rivestono cariche pubbliche alla occasione irrinunciabile di festeggiare il 150 anniversario dell’Unità d’Italia. Questa forte volontà, per certi versi rinsaldata,anziché scoraggiata, dalle pulsioni contrarie e ostative messe in atto da una forza parlamentare, ha suscitato in moltissimi italiani una profonda consapevolezza del valore prezioso e irrinunciabile dello Stato unitario e molti oggi vogliono festeggiare questa giornata e il nostro Paese.
Per parte nostra siamo qui per essere orgogliosi della nostra identità nazionale e per ricordare che cosa rende importante il nostro Paese: un grande popolo, la superba e strategica posizione nel mezzo del Mediterraneo, le straordinarie bellezze artistiche e paesaggistiche, la sua storia e l’incomparabile patrimonio culturale, un grande mercato, le sue istituzioni democratiche così come le ha disegnate la Carta Costituzionale.

Questo per significare che tutti i motivi che rendono grande l’Italia non esisterebbero o quantomeno sarebbero sviliti se l’Italia non fosse unita, dalle Alpi alle Isole. Questa lapalissiana realtà sfugge del tutto però ad una forza dell’arco parlamentare che vanta una considerevole presenza nelle istituzioni politiche soprattutto del nord Italia.
Un partito che ha osteggiato in tutti i modi attraverso i suoi uomini di governo la festa dell’Unità d’Italia, con punte di vero e sfrontato disprezzo per i valori costituzionali, tanto che dovremmo chiederci se gli atteggiamenti a cui abbiamo assistito da parte della Lega Nord non configurino un vero e proprio attentato ai valori costituzionali. E’la Costituzione infatti che stabilisce che la Repubblica “è una e indivisibile” (art. 5), oltre a sancire che la bandiera “è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”: nulla a che vedere con le blaterate ‘stelle delle alpi’ e gli straccetti verdi che vediamo sbandierare devotamente dagli accoliti lombardi,autentici o di importazione che siano.

La verità è che oggi ci sentiamo di festeggiare anche perché vediamo minacciati i valori unitari, perché c’è chi mette in discussione la storia unitaria non solo attraverso provocazioni e proclami di dubbio gusto ma anche e soprattutto attraverso politiche che minano alla base i presupposti democratici.

In questa ricorrenza sarebbe colpevole tacere sul poderoso attacco del Governo ai due capisaldi della sostanza democratica del nostro Paese che sono la Scuola e il Lavoro. Istruzione e Lavoro infatti sono i valori che hanno dato corpo, motivo e valore all’unità nazionale, rappresentano ciò che ha riscattato il nostro Paese dall’indigenza e dall’arretratezza, ciò che gli ha consentito di essere annoverato fra i ‘grandi della terra’, di superare le ceneri del dopoguerra, di credere nel comune destino europeo, di costruire un sistema dei diritti e delle solidarietà per
tutti i cittadini, di ritrovare il rispetto e la considerazione sul piano internazionale, e questo nonostante i suoi rappresentanti non di rado abbiano dato scandalo e abbiano rappresentato motivo di vergogna piuttosto che di orgoglio e di vanto.

Chi oggi ha responsabilità pubbliche si interroga, talvolta con angoscia, su come sia possibile superare la profonda crisi economica che interessa il nostro Paese. Vanno molto di moda parole come ‘sviluppo’ e ‘crescita’, spesso però ripetute senza che ad esse sia data sostanza, senza che si tramutino in scelte e soluzioni.
Ebbene chi oggi ancora si interroga dovrebbe volgere lo sguardo alla nostra storia comune, ed esser certo che crescita economica e sviluppo sociale saranno possibili solo e di nuovo se il Paese e soprattutto le sue classi dirigenti vorranno investire sul lavoro, sulla cultura e sull’istruzione.

Infine, l’augurio che oggi vorrei fare al mio Paese, è di guadagnare un ceto politico degno e responsabile che faccia superare il degrado e l’umiliazione che contraddistinguono l’attuale vicenda pubblica; di liberarsi dai pavidi e dai pusillanimi, dai disonesti e dai meschini, dai prepotenti privi di scrupolo.
Sono ancora molte le risorse su cui possiamo contare e che possono aiutarci a superare questo difficile momento. Fra queste c’è la più bella Carta Costituzionale che esista al mondo, il Patto che regola la vita civile del nostro Paese, il perfetto congegno che bilancia i poteri dello Stato e garantisce la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, il complesso dei principi che noi abbiamo la
responsabilità di realizzare e di difendere e che molti italiani sono disposti a difendere ad ogni costo.


Anna Cimarelli
Consigliere Comunale per il Movimento Politico GENTE COMUNE

lunedì 14 febbraio 2011

Anziani, quale alternativa ad una casa di riposo di lusso?

Il 18 febbraio venerdi presso la sala G.Nerpiti in piazza della Libertà
a Tolentino alle ore 21,30, si terrà un incontro dibattito sul tema:

“ Anziani, quale alternativa ad una casa di riposo di lusso?”

Interverranno i rappresentanti politici delle liste civiche
Gente Comune – VoceallaCittà e del partito della Sinistra
Ecologia Libertà, i Consiglieri Comunali Cimarelli, Domizi e
Ruggeri i patronati dei pensionati di CGIL-SPI,CISL-FNP,ACLI
MACERATA,CONFARTIGIANATO-ANAP, con la partecipazione
dei responsabili delle Associazioni di Volontariato Sociale,
AUSER,AVULSS,SERMIT e UNITALSI.

Vista l’importanza del tema trattato e l’interesse che suscita,
ci sarà spazio sicuramente per un dibattito chiaro e costruttivo
anche su altre tematiche che interessano il sociale.

Il coordinamento di Gente Comune- S.E.L.-VoceallaCittà


sabato 27 novembre 2010

E meno male!....

E meno male che la mozione di sfiducia era inopportuna!…
In realtà la discussione della mozione di sfiducia al sindaco ha posto in luce un’altra questione importante sulla quale in questi giorni tanto si dibatte.
Da giugno il Sindaco valutava l’ipotesi avanzata dal Cosmari di ulteriori abbancamenti nella discarica di Collina , ben sapendo che il limite massimo dei160 mila metri cubi era stato raggiunto e che le procedure per la formale chiusura, invece, non erano state attivate.
Sulla questione Sindaco e Assessore all’ambiente, pur conoscendo l’intenzione del Cosmari di consolidare con altri rifiuti la palizzata eretta per mettere in sicurezza il corpo della discarica dai movimenti franosi in atto, non si sono pronunciati e si sono formalmente espressi con un comunicato stampa solo il 10 novembre, una settimana esatta dopo il Consiglio Comunale.
Ricordiamo che in occasione della mozione di sfiducia il Sindaco è stato ferocemente criticato per non essersi accertato che tutte le procedure per la chiusura definitiva della discarica fossero state correttamente avviate ed effettuate, e per non aver risposto, in maniera esauriente e chiara, su come si intendeva sanare l’instabilità del terreno.
Al comunicato stampa del 10 novembre sono seguite le dichiarazioni dei partiti di Giunta, un incontro con il Comitato anti-discarica e infine una assemblea pubblica lo scorso 25 novembre, presso la sala Nerpiti.
Finalmente per l’Amministrazione sembra essere suonata la sveglia!
Finalmente Cosmari e Comune hanno deciso che Tolentino ed i suoi cittadini hanno “già dato!!”,in materia di rifiuti, e quindi la discarica verrà chiusa senza ulteriori abbancamenti, e la frana verrà consolidata con della terra.


Tolentino 27 novembre 2010

i Gruppi Consiliari di Gente Comune e Voce alla Città

venerdì 15 ottobre 2010

MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO DI TOLENTINO

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Tolentino

Al Signor Segretario Generale del Comune di Tolentino

Al Signor Sindaco del Comune di Tolentino


Mozione di sfiducia al Sindaco di Tolentino ai sensi dell’art. 52 D. Lgs. 267/00.
I sottoscritti consiglieri comunali
premesso che:
- all’indomani delle elezioni amministrative del 2007 il Sindaco ha atteso alla nomina del Consiglio di Amministrazione della A.S.S.M. affidando ad esso, tra i compiti strategicamente più rilevanti, la pianificazione di un progetto di aggregazione con società di servizi pubbliche con similari caratteristiche e finalità aziendali;
- il relativo progetto elaborato dal C.d.A., nella seduta del 27 dicembre 2009, in sede di approvazione definitiva dello statuto e dei patti parasociali della nuova società, è stato rinviato e poi definitivamente accantonato;
- da quella data in avanti NULLA è stato fatto, se non l’azzeramento di ogni possibile strategia di sviluppo della A.S.S.M.; inoltre il processo di scissione della A.S.S.M. è stato nel frattempo compiuto e l’Azienda si trova quindi divisa in due rami aziendali senza che questo risulti funzionale ad alcunché;
- da mesi la A.S.S.M. S.p.A. risulta senza guida in quanto il Sindaco, in qualità di socio rappresentante di tutti i cittadini di Tolentino, non ha ad oggi provveduto alla nomina del Presidente del C.d.A., limitandosi al tentativo, subito abortito per evidente e del tutto prevedibile incompatibilità, di incaricare della presidenza il dott. Gianni Corvatta;
- a seguito di ciò la A.S.S.M. si trova in posizione di stallo e non è in grado di affrontare con tempestività e lungimiranza gli effetti della recente normativa che impedisce ai Comuni con meno di 30.000 abitanti di possedere società, ivi comprese quelle che rendono servizi pubblici essenziali per i cittadini e producono utili per la comunità. Tantomeno è nella condizione di sviluppare un progetto ambizioso per il rilancio delle Terme di Santa Lucia e per la riqualificazione del bacino idrico del Lago delle Grazie, di riorganizzare la gestione dei parcheggi cittadini per una seria rivisitazione della mobilità nella nostra città, di dare attuazione ad un complesso ed articolato intervento su tutta la pubblica illuminazione (in presenza di un finanziamento europeo!) al fine di ottenere significativi risparmi sui consumi energetici;
- a fronte di tali rilevanti impegni la attuale paralisi politico-amministrativa rischia concretamente di pregiudicare l’equilibrio economico dell’Azienda e di mettere in pericolo decine di posti di lavoro;

- il Sindaco è attualmente sostenuto da una maggioranza consiliare diversa da quella con la quale è stato eletto e soprattutto è interprete – più o meno protagonista - di un ‘nuovo’ progetto politico che resta oscuro sia al Consiglio Comunale che ai cittadini, in quanto esso non è stato in alcun modo esplicitato, né nelle sedi istituzionali né attraverso un confronto franco e aperto con la cittadinanza;

- il programma elettorale del 2007 che il Sindaco ha sottoposto ai cittadini di Tolentino e in virtù del quale è stato eletto appare nient’altro che carta straccia, in assenza della promessa realizzazione di importanti opere pubbliche e della messa in atto di un efficace programma di valorizzazione del patrimonio comunale;

Considerato che:
- tale situazione reca con sé l'impossibilità di affrontare la grandi scelte per il futuro della Città e rende estremamente difficile anche la gestione dell'ordinaria amministrazione;
- l'azione del governo cittadino è ormai sacrificata alle ambizioni di alcuni dei consiglieri comunali senza che le scelte politiche e amministrative siano adeguate ai reali bisogni dei cittadini ed alle aspettative della Città, rispondendo solo a logiche di parte;
- il Sindaco ha dimostrato di non essere in grado di imprimere carattere, concretezza, responsabilità e unità di intenti alla amministrazione comunale;

Atteso che:
- il Consiglio comunale e la Città non possono e non intendono assistere passivamente a questa situazione;
- è dovere di tutti i consiglieri comunali, anche con motivazioni difformi e ulteriori rispetto a quelle qui presentate, adoperarsi per restituire alla politica la dignità che le compete e assicurare un governo autorevole ed efficiente alla città;
- l’unica strada per raggiungere tale obiettivo è restituire la parola agli elettori entro la prima tornata elettorale utile;

Tanto premesso, considerato e atteso, i sottoscritti consiglieri comunali, sulla base di quanto sopra esposto,

PROPONGONO

al Consiglio Comunale, ai sensi dell'art. 52 D. Lgs. 267/00, la presente MOZIONE DI SFIDUCIA nei confronti del Sindaco del Comune di Tolentino Luciano Ruffini

CHIEDONO

che detta mozione di sfiducia venga messa all'ordine del giorno per la discussione in apposito Consiglio Comunale secondo i termini e le forme di legge vigenti, ivi comprese quelle statutarie e regolamentari.
Con osservanza
Tolentino 12 ottobre 2010

CONSIGLIERI COMUNALI


CARLA DOMIZI _____________________________________


PAOLO RUGGERI _____________________________________


ANNA CIMARELLI _____________________________________


GIUSEPPE FOGLIA _____________________________________


FRANCESCO MASSI GENTILONI SILVERJ _____________________________________


LORENZO DE RENZIS _____________________________________


GIUSEPPE PEZZANESI _____________________________________


GIUSEPPE FEDELI _____________________________________


ALESSIA PUPO _____________________________________


VALERIA RUITI SPURIO _____________________________________

mercoledì 29 settembre 2010

Ribaltino e altre bassezze

Movimento Politico Gente Comune
Sinistra Ecologia Libertà S.E.L.
Movimento Politico Voce alla Città



I Movimenti Politici di Sinistra Ecologia Libertà ,Gente Comune e Voce alla Città si sono incontrati per analizzare i recenti accadimenti politici che hanno riguardato l’amministrazione comunale di Tolentino. Ne è emersa la valutazione unanimemente preoccupata di una grave caduta democratica, culminata nella cacciata da parte del PD dell’alleato Voce alla Città. Deplorevole in particolare lo scandaloso mercato (con stile UGUALE a quello che proprio in questi giorni ha adottato Berlusconi con i parlamentari della Repubblica Italiana) che ha portato al ‘ribaltino’ del consigliere Tiberi, prontamente ricompensato con la presidenza del Consiglio Comunale. I tre movimenti politici esprimono severa condanna dei metodi ‘politici’ del PD, che irresponsabilmente e senza scrupoli ha usato le istituzioni democratiche per risolvere i problemi politici della maggioranza, e rilevano che il dimissionamento forzoso di Gianni Principi - non sufficientemente censurato da tutte le opposizioni consiliari – segna un livello di bassezza e di disprezzo delle dinamiche democratiche che Tolentino non aveva mai visto dal dopoguerra ad oggi. Prova ne sia che l’attuale Presidente del Consiglio comunale è stato eletto con appena dieci voti su ventuno.
In tale allarmante quadro – con situazione uguale e contraria, mutando i ruoli delle parti, rispetto al contesto politico nazionale – l’opposizione di Centro Destra ha da un pezzo rinunciato al proprio ruolo e di fatto assiste inerte (e benedicente) ai brutali atti politici della maggioranza.
Tutto ciò giustifica l’allarme per il degrado della vita democratica e delle Istituzioni pubbliche della nostra città ma anche spalanca le porte al più cupo pessimismo circa le prerogative del Partito Democratico di porsi quale Alternativa responsabile e democratica per il governo del Paese.
Legittimamente ci si chiede infatti se il PD Nazionale, laddove parla di “alternativa”, intende voler combattere la deriva populista e antidemocratica del berlusconismo o se invece pensa solo di sostituire i personaggi che occupano il potere con altri fedeli ad un diverso padrone.
Quanto accade a Tolentino è sconcertante e non fa ben sperare: un gruppo di potere che rappresenta il 30% di votanti (più qualche tifoso interessato) occupa il 100% del potere. L’ambiziosa quota è stata raggiunta lo scorso agosto, con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ASSM, in assenza di qualsivoglia spiegazione circa gli obiettivi su cui il nuovo organismo sarà impegnato, sul piano industriale e su quello strategico. Infatti, nonostante la legge finanziaria abbia spostato al 31/12/2011 la liquidazione delle aziende pubbliche di Comuni con meno di 30.000 abitanti, stante la posizione della destra in Consiglio Comunale che ha ribadito il proprio favore alla privatizzazione della ASSM, la vaghezza e la reticenza del PD e del Sindaco circa il mandato che è stato conferito al nuovo CdA legittimano il più serio allarme.
Per questo riteniamo di dover affermare, di nuovo e con nettezza, che la gestione dell’acqua (come di altri essenziali servizi quali ad esempio i rifiuti) deve rimanere pubblica, se necessario costruendo alleanze idonee a raggiungere questo obiettivo.
Infine, circa la nomina a presidente dell’ASSM di Corvatta, dirigente Arpam, cioè di un ente pubblico deputato al controllo ambientale e quindi anche dell’acqua, il Sindaco e il PD si sono superati. Nel disprezzo dei più elementari principi dell’etica pubblica hanno messo il proprio sigillo su un conflitto di interessi talmente evidente da costringere il presidente designato a rinunciare all’incarico. Non consola leggere le spiegazioni circa tale forzata rinuncia dello stesso Corvatta, che adduce sì fondate ragioni amministrative, mentre però tutto il mondo politico tace sulla ben più rilevante e clamorosa incompatibilità di un ‘controllato’ e un ‘controllore’ riuniti in una stessa persona!

Ancora una volta una scelta sbagliata e non condivisibile, che denota la volontà politica della ‘maggioranza’ di passare sopra all’etica per consolidare il proprio potere. Di un PD ‘berlusconizzato’ il Paese e la nostra città non sanno che farsene.
È per questo che queste tre forze politiche hanno avviato un progetto alternativo aperto a CHIUNQUE si appassioni alla politica per il bene comune e non per il proprio tornaconto.

Tolentino 24 settembre 2010
Movimento Politico Gente Comune
Sinistra Ecologia Libertà S.E.L.
Movimento Politico Voce alla Città

giovedì 1 aprile 2010

Comi mastica fiele

In relazione alle dichiarazioni rilasciate da F. Comi al Resto del
Carlino (edizione del 31.03.2010) si inoltra il seguente
Comunicato Stampa :

*Comi mastica fiele*

Spiace dover intervenire sulle dichiarazioni, figlie di
incontinenza verbale, appalesanti impazienza, rabbiosità e
incapacità di adottare un corretto stile politico, di chi, pur
riconfermato in consiglio regionale, pur ritenuto un “big” della
politica locale deve fare i conti con un risultato elettorale
evidentemente inferiore alle attese, che lo vede in provincia
classificarsi alle spalle di Sara Giannini, ora in pole position
per un posto in giunta regionale, e in città dietro il collega
Francesco Massi.

Per quanto mi riguarda, senza neanche voler citare che la
candidatura di Massimo Rossi e la formazione di una coalizione in
suo sostegno si è concretizzata appena un mese prima delle
elezioni e che ciononostante a Tolentino ha ottenuto fra le
migliori performances di tutta la regione, senza voler menzionare
che i più brillanti risultati elettorali sono toccati a quelle
forze politiche che hanno maggiore visibilità sui media (cosa che
il PD dovrebbe sapere benissimo!), preferisco richiamare Comi e
gli altri candidati ad una operazione trasparenza che ritengo
irrinunciabile per la corretta valutazione dei rispettivi
risultati elettorali. Dichiarino i colleghi quanto hanno speso per
la campagna elettorale, se hanno il coraggio e la sincerità per
farlo. Poi i cittadini faranno i conti.

Per il resto, nulla di nuovo sotto il sole: Comi sparge veleno su
chi non prende ordini da lui e lo fa prima, durante e dopo la
campagna elettorale, confermandosi una vera, gigantesca delusione
per quanti si aspettano a sinistra un rappresentante “all’altezza”.

Anna Cimarelli