IMMONDIZIA DI NAPOLI A TOLENTINO (3)
Di seguito trovate il "diario" del consigliere Anna Cimarelli. E' lungo ma vale la pena soffermarsi su tutti i punti per capire la qualità della politica a Tolentino.
L'immondizia arriverà a Tolentino e il nostro sindaco ha le mani legate: dobbiamo accettare il sacrificio punto e basta.
DIARIO
Questa pagina di diario riguarda quanto sta accadendo sulla questione dei rifiuti di Napoli che arriveranno a Tolentino, in discarica e – forse, prima – all’impianto di smaltimento del COSMARI.
Ieri sera (15/1/08) il Sindaco ha convocato i capigruppo consiliari per una informativa sulla questione, presente anche il Consigliere Comunale Comi e il vice-presidente del COSMARI Foglia.
Vi racconto cosa è stato detto.
La decisione di mandare i rifiuti a Tolentino è stata comunicata al Sindaco non prima del 14 mattina. Infatti inizialmente la quota rifiuti di cui si è fatta carico la Regione Marche doveva andare esclusivamente in un paio di siti, tra cui Fermo. Tra lunedì e martedì scorsi, contrordine: prevale la linea che ogni Provincia deve fare la propria parte, proporzionalmente alle rispettive possibilità.
A Macerata è attiva la sola discarica di Tolentino, e il cerchio è presto chiuso.
Il Sindaco riferisce di aver manifestato disappunto, facendo presente che Tolentino contribuisce già largamente alla gestione dei rifiuti, ma di essere nella condizione di non poter in alcun modo opporsi: la discarica è del COSMARI, la competenza è della Provincia. Fine dell’autorità del Sindaco.
Il Sindaco ha però chiesto garanzie sul piano della sicurezza, manifestando l’esigenza della tracciatura dei camion che scaricheranno qui il loro carico, e di una analisi della qualità dei rifiuti conferiti. Questa esigenza è stata manifestata anche dal Coordinamento del Comitati di quartiere e di contrada, che ha chiesto che, prima di essere portati in discarica, i rifiuti siano esaminati e, nel limite del possibile “selezionati”.
Fin qui il Sindaco. Successivamente il Consigliere regionale Comi ha integrato queste informazioni con il dire che la Regione Marche aveva inizialmente assegnato alla Provincia di Macerata un quantitativo da smaltire pari a 240 metri cubi. La Provincia di Macerata ha però evidenziato che tale quantitativo era eccessivo per le possibilità della discarica di Tolentino, pertanto l’accordo si è avuto su 100 metri cubi, pari a 4 camion “grandi” o 10 piccoli” (il quantitativo giornaliero prodotto dall’intera Provincia di Macerata è pari a 250 metri cubi). In questa circostanza i rifiuti vengono pagati 4 volte più del normale, ergo – dice Comi – l’operazione frutterà (al Comune? Al COSMARI?) la cifra di 9.800,00 € (caspita!... ;-)). Tenendo conto della ridotta capienza della discarica di Tolentino e della minor quantità che la Provincia di MC può accogliere, la quota marchigiana di rifiuti è scesa dagli iniziali 3.000 a 2.600 metri cubi. Regione e Provincia, ciascuno per quanto di propria competenza, si assumono il compito di svolgere il coordinamento e il controllo sulla qualità del rifiuto. Comi ha fatto sapere di aderire all’idea che i rifiuti debbano preventivamente passare per il COSMARI, dove dovranno essere analizzati, ma ha anche rappresentato la possibilità di concrete difficoltà tecniche nella separazione del rifiuto, che risulta già fermentato. Forse non si riuscirà a differenziarlo, ma si potrà solo controllarlo. In ogni caso, a controllo effettuato, tutto il materiale che non corrisponde alla tipologia del Rifiuto Solido Urbano “si restituisce”.
La sottoscritta ha rivolto al Sindaco, al CR Comi e al vice presidente del COSMARI Foglia la seguente domanda: tenuto conto che nella discarica di Tolentino può essere abbancato solo rifiuto trattato, è legale abbancare il rifiuto non trattato (in quanto probabilmente NON TRATTABILE, come ci ha spiegato Comi)? Risposte: il Sindaco ha ribadito che nella nostra discarica può andare solo tutto quello che è Rifiuto Solido Urbano; l’ing. Foglia ha fatto notare che in casi di emergenza si agisce in deroga, come comunemente avviene nelle regioni che non sono dotate di un piano per lo smaltimento rifiuti (ma non è il nostro caso, n.d.r.).
Questa la cronaca, commentarla non è facile.
Questo è il Paese di Pulcinella, dove la legge si applica, ma a determinate condizioni, salvo emergenze ovviamente; dove l’entrata in vigore delle leggi si proroga, sine die (vedi appendice normativa); dove un certo territorio come Tolentino, che già ha pagato un prezzo altissimo, ospitando un inceneritore e una discarica provinciale, invece di essere “premiato”, invece di potersi attendere di essere lasciato in pace quando c’è da piazzare l’immondizia “straordinaria”, visto che si fa ampiamente carico dell’immondizia ”ordinaria”, deve subire l’accanimento e l’umiliazione e il danno di dover accettare dei rifiuti fuori standard.
Tutto questo, che proditoriamente viene confuso con il “senso di responsabilità”, nei fatti dà ragione a coloro che fanno le barricate per non aprire le discariche perché non si fidano degli amministratori pubblici. Infatti “grazie” a questa circostanza, oggi abbiamo certezza che una parte di quello che i ns. amministratori locali ci avevano detto – che nella discarica di Tolentino si sarebbero abbancati solo rifiuti sicuri, selezionati e trattati – non è più vero!
E’ sufficiente l’eccezionalità della situazione, la cosiddetta emergenza a giustificare ciò?
Non è forse vero che altra emergenza si sta determinando già oggi, altra domani e così via, perché i 4 milioni di persone dell’area napoletana continuano a produrre rifiuti e il rimedio individuato – la “solidarietà” delle altre Regioni - non è certamente un intervento strutturale sul problema. E allora, per quante volte la legge, le regole che la civile convivenza si è data, saranno superate dall’Emergenza? E che valore hanno le rassicurazioni che a Tolentino ci avevano ampiamente elargito alla vigilia dell’apertura della discarica? Tutto questo, in che maniera e in che misura contribuirà a demolire ulteriormente la fiducia dei cittadini nella politica?
Nella riunione a cui ho partecipato ieri, dagli spalti della maggioranza alcune forze mi hanno dato della “leghista” a causa degli argomenti che vado svolgendo anche in questa sede. Sono stata accusata di fregarmene dei “poveri” 100.000 studenti delle scuole napoletane, oggi esibiti come vittime della vergogna-rifiuti, sostenendo che da parte nostra non si può far mancare un sostegno. Allora chiedo a questi politici: vi siete domandati cosa faranno questi studenti dopodomani, quando altra immondizia si sarà accumulata? Ritenete che a quel punto non sarà più affar nostro? Potremo “fregarcene”, in virtù delle 100 tonnellate che abbiamo accolto, grazie al contributo – risibile per loro, non irrilevante per noi - che abbiamo dato alla “causa”? Insomma, in pace la vostra coscienza, risolto il problema?
Questa non è solidarietà, è solo moralismo condito da una concezione del “politicamente corretto” che travalica i limiti del ridicolo.
Forse che i napoletani hanno bisogno di un aiuto “simbolico”? Sono “simbolici” i mucchi di immondizia imputridita? A Napoli serve una simbolica ripulita di strade?
Il problema non sono i 4-10 camion che stanno arrivando, anche se la circostanza costituisce un precedente pericoloso, secondo uno schema che in Italia si è già verificato decine di volte. Il problema è questa politica peracottara, che non cerca le soluzioni ai problemi ma solo le vie d’uscita politiche ai problemi, e c’è una bella differenza! Con le vie d’uscita politiche si salvano le carriere politiche, ma solo con le soluzioni si aiutano i cittadini.
A mio avviso tutta la faccenda dello smaltimento dei rifiuti in Italia, con la possibilità ancora prevista di ritardare l’entrata in vigore delle norme del Decreto Ronchi e s.m.i., ha le stesse caratteristiche nocive dei condoni edilizi: come in quel caso, si offre ai cittadini e alle istituzioni una scappatoia, una deroga alla regola. Si incoraggia un atteggiamento di elusione rispetto alla legalità.
La cosa che ferisce nella attuale catastrofe rifiuti, è che tutto avviene senza che il Governo abbia chiesto conto del danno agli amministratori campani (pretendendone le dimissioni), senza che abbia ritirato il Prefetto di Napoli. Insomma, senza che l’immondizia di Napoli sia colpa di qualcuno. Alla fine pare quasi che sia colpa nostra …
Infatti, un altro argomento con cui sono stata vivacemente “rimproverata” nella riunione di ieri, è che, in passato, non meglio precisati soggetti marchigiani avrebbero conferito rifiuti tossici alla discarica di Pianura. Una ragione in più – secondo loro - per non rifiutare a Napoli un aiuto (bada bene, simbolico ...).
Di fronte a questi argomenti mi dichiaro basita. Ammesso che sia accaduto (non ho ragione di dubitarne, ma dovrebbero essere più precisi nel merito), lo smaltimento illegale dei rifiuti è un reato su cui può intervenire solo la magistratura. La responsabilità penale è individuale, è assurdo mettere in relazione il reato di alcuni con l’idea che è giusto che a “risarcire” il danno sia un’intera città!! Cosa hanno in mente, una espiazione collettiva? Ma che argomenti sono questi?
Trovo più onesti altri argomenti, che in qualche modo sono emersi, e cioè che il Comune è un Ente a cui sono stati conferiti molti doveri, tolta parecchia capacità decisionale e in cui gli amministratori sono spesso lasciati soli. Lasciamo perdere le scuse bislacche, e parliamo di questo, semmai.
Personalmente sono sempre stata fortemente critica circa l’insediamento di una nuova discarica a Tolentino, perché ritengo le motivazioni che sono state addotte più che discutibili, sicuramente poco trasparenti. Inoltre perché a Tolentino c’è già il COSMARI, e in città è ampiamente diffusa l’opinione che sarebbe bastato e avanzato, come presa in carico del problema rifiuti. I politici locali invece - Foglia, Comi, Silenzi, lo stesso Ruffini, per citarne alcuni -, chi più chi meno, chi prima chi dopo, hanno dato ciascuno il proprio contributo affinché la discarica si realizzasse.
Ma alla fine chi aveva ragione? Quei cittadini che erano contrari, a cui oggi è stata data una ragione in più per esserlo, oppure quegli amministratori che hanno voluto una discarica in cui si finirà per abbancare anche i rifiuti “non trattabili” di questa emergenza?
E chi avrà ragione fra meno di 2 anni, se il nuovo sito (quale?) non sarà ancora operativo? Sinceramente auguro a tutti noi che abbiano ragione “loro” …vedremo.
Tolentino, 16 gennaio 2008
Appendice normativa, “per i curiosi”
Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22
"Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio"
ART. 5(Smaltimento dei rifiuti)
5. Dal 1° gennaio 1999 e' vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi gli accordi regionali o internazionali esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto. Eventuali nuovi accordi regionali potranno essere promossi nelle forme previste dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, qualora gli aspetti territoriali e l'opportunita' tecnico-economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano.
6. Dal 1° gennaio 2000(*) e' consentito smaltire in discarica solo i rifiuti inerti, i rifiuti individuati da specifiche norme tecniche ed i rifiuti che residuano dalle operazioni di riciclaggio, di recupero e di smaltimento di cui ai punti D2, D8, D9, D10 e D11 di cui all'allegato B. Per casi di comprovata necessita' e per periodi di tempo determinati il Presidente della regione, d'intesa con il Ministro dell'ambiente, puo' autorizzare lo smaltimento in discarica nel rispetto di apposite prescrizioni tecniche e delle norme vigenti in materia.
(*)N.B.: questo termine viene prorogato da anni, l’ultima volta con la finanziaria 2008 (art. 1, c. 166), al 31/12/08(!!!!).
1 commento:
"Ieri sera (15/1/08) il Sindaco ha convocato i capigruppo consiliari per una informativa sulla questione, presente anche il Consigliere Comunale Comi e il vice-presidente del COSMARI Foglia."
Ma Foglia non doveva dimettersi dalla carica di vice-presidente del Con.Sma.Ri?
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